VALORIZZARE DIFENDERE SALVAGUARDARE LA VAL DI SIEVE

L' Associazione Valdisieve persegue le finalità di tutelare l'ambiente, il paesaggio, la salute, i beni culturali, il corretto assetto urbanistico, la qualità della vita e la preservazione dei luoghi da ogni forma d'inquinamento, nell'ambito territoriale dei comuni della Valdisieve e limitrofi.

EVENTI 2

  • LABORATORIO RIUSO E RIPARAZIONE A LONDA 

Le attività e aperture del Laboratorio di Riparazione e Riuso di Londa 
sono il mercoledì e il sabato pomeriggio.

CALENDARIO

martedì 12 dicembre 2023

VIDEOCONFERENZA: "DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI". Perchè l'entità dei disastri si è andata aggravando nel nostro paese?

GIOVEDI 30 NOVEMBRE 2023 SI E' SVOLTA LA CONFERENZA COME RIPORTATO SOTTO. 

LA SI PUO' RIVEDERE REGISTRATA A QUESTO LINK: https://www.radioradicale.it/scheda/714571/disastri-idrogeologici-e-cambiamenti-climatici-perche-lentita-dei-disastri-si-e-andata 

ore 18:00

"DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI"

Perchè l'entità dei disastri si è andata progressivamente ampliando ?

I cambiamenti climatici fanno vacillare le noste "certezze" sul nostro modello di sviluppo e di vita.

webinar tenuto da:

                                LUCA MERCALLI                                            

Climatologo e divulgatore scientifico

MICHELE MUNAFO'

Ricercatore ISPRA, esperto sul consumo di suolo.

GIOVANNI DAMIANI

Biologo, gia' direttore ANPA e presidente GUFI (Gruppo unitario foreste italiane)

PAOLO BERDINI

Urbanista

A cura di

ENRICO DEL VESCOVO

Consigliere nazionale di Italia Nostra e presidente della sezione Castelli Romani.

giovedì 30 novembre 2023

Programma Zero Waste Training: 7, 8, 9 dicembre

Oggi,  30 novembre,  è l’ultimo giorno per iscriversi al Training Formativo sui “10 passi Rifiuti Zero” che si svolgerà a Capannori presso il Parco Scientifico di Segromigno in Monte il 7, 8 e 9 dicembre prossimo!

Giovedì 7 dicembre alle ore 21 ci saranno i festeggiamenti dei 20 anni della Rete Nazionale Rifiuti Zero e il lancio della Zero Waste Web TV. Interverranno Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, Mirko Bernardi di Miniere Urbane (da dove trasmetterà la TV) e Bruno Ghigi. Seguiranno interventi e testimonianze dei referenti regionali e tematici della RETE ZW. La serata sarà trasmessa in streaming a cura della Zero Waste Web TV.

Venerdì 8 dicembre avrà luogo il Training sui dieci passi Rifiuti Zero e sabato 9 dicembre dalle ore 9 alle 12:30 la Premiazione del Prodotto Rifiuti Zero dell’anno 2023. Dalle ore 15 alle 18:30 è prevista la visita guidata tra orti e giardini a Lucca. Un momento di connessione con la natura e la bellezza.

Qui di seguito il programma dettagliato del Training formativo del giorno venerdì 8 dicembre:

Iscrizioni entro giovedì 30 novembre compilando il modulo QUI:https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdAEhTog_1SGYsGJ1N513wh2Le_0ZIE1UGVfsT6ftkXi_TwJQ/viewform

PROGRAMMA venerdì 8 dicembre 2023

I 10 passi Rifiuti Zero

ore 9:00 Apertura dei lavori, Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, direttore del Centro Ricerca Rifiuti Zero.

ore 9:10

Il primo passo Rifiuti Zero: 

La separazione alla fonte.

Analisi dei dati mensili e/o annuali di un’azienda di gestione dei rifiuti o di agenzie regionali e nazionali, Rossano Ercolini

ore 9:30

Il quinto passo Rifiuti Zero:

Il centro di riparazione e riuso, Daniele Guidotti, coordinatore dei Centri di riuso Daccapo, Danilo Boni, responsabile per Zero Waste Italy per la riparazione e il riuso.

Il recupero di beni durevoli (anche da alluvioni) con particolare riferimento ai RAEE, Claudio Tedeschi, amministratore di Dismeco srl.

ore 10:10

Il sesto passo Rifiuti Zero: 

Le azioni dell’Europa sulla riduzione degli imballaggi e la campagna “A Buon Rendere” sul deposito cauzionale come strumento per la circolarità, Enzo Favoino*, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe

*intervento online

La riduzione dei rifiuti e le famiglie Rifiuti Zero, Martina Piccinini, ambasciatrice “Famiglie RZ” di Capannori.

ore 10:45

L’ottavo passo Rifiuti Zero:

L’analisi del residuo, Rossano Ercolini

ore 11:00

Pausa caffè

ore 11:15

Il nono passo Rifiuti Zero:

Responsabilità dei produttori

Il progetto Raccomandata per Te, Alexandra Onorato, membro del Centro Ricerca Rifiuti Zero

Oltre i rifiuti

ore 11:15 Empowerment e fare cultura per Rifiuti Zero, Patrizia Lo Sciuto, vicepresidente di Zero Waste Italy

ore 11:30 I comuni Rifiuti Zero: una storia vincente, Laura Lo Presti, coordinatrice per Zero Waste Italy dei Comuni Rifiuti Zero italiani.

11:45-12:30 Domande e brevi osservazioni con i partecipanti

ore 15-17:30

Storie, esperienze e buone pratiche a confronto.

martedì 14 novembre 2023

LaNazione: Alluvione, il ministro Musumeci a Campi Bisenzio: “Scarso lavoro di prevenzione”

Il ministro è stato in visita a Firenze, nelle aree colpite dall'alluvione nei giorni scorsi. 
Non le ha mandate a dire, ed è stato piuttosto chiaro......anche se poi ai nostri amministratori non deve essere piaciuto molto e lo hanno invitato a non polemizzare.....
C'è poco da polemizzare!! Dal punto di vista della PREVENZIONE ha ragione da vendere.....

Purtroppo a parole sono tutti bravi, ma poi di fare le casse di espansione, per esempio (a Scopeti, c'è, dice, il progetto già pronto, ma è da quando si è instaurata l'Autirtà di Bacino che sono previste, ma nessuno le ha ancora viste), o di EVITARE di costruire dove c'è Pericolosità e Rischio idraulico e idrogeologico.....ci dimentichiamo facilmente.  
Così come dimentichiamo la famosa legge regionale per il consumo di suolo zero, che purtroppo con il benestare dei enti vari (da quelli dell'Autorità di Bacino, alle direzioni interne della stessa regione, comuni, città  metropolitana ecc.), alla fine FA costruire anche a fianco ai fiumi con pericolosità alta e rischio alto. Che dire? Poco, tanto non si capisce! 

L'articolo lo potete leggere su La Nazione a questo link: https://www.lanazione.it/cronaca/alluvione-musumeci-blsotxi5 

esondazione del campo sotto la discarica 2017
Area di Pertinenza fluviale PAI
Area interessata da inondazini ricorrenti 

Area a Pericolosità P3 (blu scuro)

Rischio R2-R3-R4: Mappa Rischio alluvioni / confronto area Google Maps

dissesti geomorfologici -PAI
in arancio pericolosità elevata, proprio dove sulla strada di Via Colognolese, spesso ci sono delle frane!

sabato 11 novembre 2023

Osservazioni a Sue interviste pubbliche rilasciate a seguito dell’alluvione del 2 e 3 novembre u.s

Eugenio Giani Presidente Regione Toscanaregionetoscana@postacert.toscana.it

e p.c.

Giunta Regionale Toscana regionetoscana@postacert.toscana.it

Presidente e Consiglieri del Consiglio Regionale Toscano
consiglioregionale@postacert.toscana.it

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze
prot.procura.firenze@giustiziacert.it

Piana Fi-Po-Pt, 11 novembre 2023

Oggetto: Osservazioni a Sue interviste pubbliche rilasciate a seguito dell’alluvione del 2 e 3 novembre u.s.

Egregio Presidente,
nelle Sue dichiarazioni del 4 e 5 novembre, andate in onda sabato 4 novembre su TGTVL ore
20:30 https://www.youtube.com/watch?v=RYWQJvsORo0&t=264s riprese poi domenica 5
novembre da TGCom 24 alle ore 9:30, in risposta al Sindaco di Prato sulla responsabilità
dell’accaduto, Lei attribuiva parte della colpa di quanto è successo agli stessi Sindaci, che con
varianti ai Piani Regolatori hanno nel tempo richiesto di effettuare nuove edificazioni, con
conseguente maggiore consumo di suolo.

A tale riguardo, per il futuro, ha giustamente minacciato future bocciature nei confronti di richieste di nuove costruzioni in presenza di evidenti rischi idrogeologici sul territorio. (“che nessun Sindaco mi venga poi a presentare piani urbanistici dove io stamattina ho visto l’acqua”).

Proprio il recente Rapporto ISPRA 2023 sul Consumo del Suolo evidenzia a pagina 17 la massiccia impermeabilizzazione della Piana a discapito del Parco Agricolo (soggetto ordinatore) ed in particolare il Comune di Campi Bisenzio (pagina 26), in precedenza amministrato da Fossi e Monni, si pone al terzo posto in Toscana, per consumo di suolo del proprio territorio con l’8,86%, rispetto agli anni 2021/2022.

Infatti nel caso di Campi Bisenzio, proprio l’allora Sindaco e Assessore all’Ambiente, oggi
rispettivamente Segretario Regionale PD e Assessore Regionale all’Ambiente, hanno contribuito a questa abnorne cementificazione, che ora Lei vuole tardivamente proibire, addirittura evitando di ricercare i presunti compevoli dell’eccesso di cementificazione come dichiarato nell’intervista del Tirreno, questo forse perché la stragrande maggioranza dei responsabili sarebbe targata PD. Confidiamo che non sia solo per rabbonire i cittadini rimasti sott’acqua e fango.

In particolare l’ultima Giunta Fossi ha approvato la proposta Polistrade per collocare una Grande
struttura di vendita, non esattamente indispensabile per i bisogni fondamentali degli abitanti, in
un'area agricola di salvaguardia idrogeologica, quindi con l’assenso della Regione Toscana. Per
tale area sono necessarie vasche di laminazione e casse di espansione da collocare nel corridoio ecologico inserito nel Pit-Ppr e nel Parco agricolo della Piana, nonostante le argomentazioni critiche e tecniche degli abitanti della zona corredate da firme e da un esposto, che pende presso la Procura della Repubblica di Firenze.

Registriamo poi le dichiarazioni rilasciate alla testata La Nazione, dal Segretario Generale
dell’Autorità distrettuale dell’Appennino Settentrionale, Gaia Checcucci, che a suo dire, Lei in
qualità di Presidente della Regione, in base alla legge, Lei sarebbe anche commissario per il
dissesto idrogeologico, con poteri pressoché illimitati per superare ogni ostacolo burocratico. Se
questo rispondesse a verità a termine di legge, ci domandiamo cosa ha fatto Lei e la Regione
Toscana per prevenire e/o attenuare l’accaduto sulla base della prevenzione primaria e
secondaria, così come previsto dall’ art. 191 del TFU.

Ulteriore considerazione sulla legge 65/2014 che nel corso degli anni è stata smontata pezzo per
pezzo, solo perché prevedeva Zero consumo del suolo, cosa che Lei oggi a distanza di anni
vorrebbe riproporre quale “paladino ambientalista”, come si evince dall’intervista di ieri 10
novembre sul Tirreno “non dobbiamo consentire neppure un centimetro di cemento in più
nelle zone allagabili
”, cercando di eludere le responsabilità politiche di tali scelte che sono da
attribuire solamente ed esclusivamente al Partito Democratico, disconoscendo come in qualità di Presidente del Consiglio Regionale prima, e come Presidente della Regione poi, Lei ha partecipato in prima persona a quelle scelte.

A fronte del Suo comportamento e suprattutto delle Sue dichiarazioni, fatti salvi i principi di Zero
consumo suolo che noi condividiamo, non comprendiamo come Lei allora possa continuare a
sostenere la necessità della nuova pista aeroportuale, che impermeabilizza complessivamente
ulteriori 150ha di terreno.

Terreno quest’ultimo ad elevatissimo rischio idrogeologico, al quale si frappongono due
barriere, la duna antirumore fronte Polo Scientifico e la nuova pista, tagliando
trasversalmente quella parte di Piana su cui si innesta il Fosso Reale, che anche in ques’ultima
alluvione ha rotto gli argini (argini di 6/8 mt di altezza).

Ci domandiamo come sia possibile che il Consorzio di Bonifica accetti passivamente la
cancellazione della vasca di laminazione fronte Polo Scientifico; forse perché soggiace alle
pressioni politiche regionali?

Inoltre la stessa Regione Toscana, nella conclamata situazione di rischio indrogeologico, non
ha nulla da obiettare contro la soluzione prospettata riguardo l’interramento sotto la nuova pista
di Via dell’Osmannoro, interramento del traffico veicolare che sulla base delle Sue dichiarazioni
e di quelle dell’Assessore all’Ambiente, circa la giusta “imprevedibilità degli eventi”, risulterebbe
palesemente rischioso e una omissione al principio di precauzione di cui all’art. 191 del TFU?
Ciò posto ed evidenziato che l’Amministrazione da Lei presieduta ha il timore di incontrarci per
discutere, anche pubblicamente e nel merito, la questione aeroportuale fiorentina, prendiamo
atto del rifiuto ad un confronto da parte dell’Assessore Monni, e della Presidente della IV
Commissione De Robertis, nonostante le richieste ufficiali già protocollate.

Ribadiamo che le prescrizioni del Decreto di VIA 0676/2003 sul vecchio aeroporto sono ancora
valide ed operanti, a dispetto dei tentativi degli Uffici Tecnici, di scaricare le responsabilità della
Regione Toscana.

Confermiamo che tutte le motivazioni addotte per NON effettuare le prescrizioni previste del
Decreto di VIA non hanno NESSUN titolo e fondamento, anzi sono frutto di abusi, omissioni e
false dichiarazioni pubbliche (come da nostra comunicazione anche alla Procura della
Repubblica) e come si evince dalla documentazione che alleghiamo.

Infatti la Regione Toscana ha pubblicamente dichiarato, nello sponsorizzare la nuova pista, che
lo sviluppo aeroportuale su quella attuale NON è mai stato effettuato, pensando così di non essere richiamata agli obblighi anche di legge, sia come soggetto “controllore” ma pure come maggiore azionista di ADF sarebbe stata obbligata, anche con notevole esborso economico.

La conferma inequivocabile delle false dichiarazioni pubbliche ripetutesi negli anni, circa il mancato obbligo, risulta evidente nel documento redatto in forma congiunta da Regione Toscana, ENAC, ENAV e ADF.

Documento di valutazione tecnica datato 12 dicembre 2008 che a pagina 14 (allegato a) così
recita: “Sono stati effettuati tutti gli interventi tecnicamente fattibili ed autorizzati nell’ambito
della procedura VIA del master plan 2001-2010”; certificando, quindi, gli interventi prescritti in
procedura di VIA e dallo stesso master plan 2000/2010. Così facendo la Regione Toscana
dichiarava l’avvenuto sviluppo aeroportuale, arrogandosi, insieme ad altri, il diritto ad una
“ratifica” tecnica di valutazione delle prescrizioni, valutazione che spettava unicamente al
Ministero dell’Ambiente (come peraltro invocavano gli stessi Uffici Tecnici regionali).

Tutto ciò è stato giustificato anche con due ulteriori falsi testi tecnici riportati a pagina 13 del
suddetto documento, ovvero la mancata costruzione della via di rullaggio per l’interferenza della
A/11 e il loop in testata 23 previsto anche nel masterplan. Invece a pagina 56 del Masterplan
2001/2010, approvato in linea tecnica da ENAC (capitolo 6.5.2. via di rullaggio e bretelle di
collegamento), si dichiara esattamente il contrario a testimonianza delle apodittiche
interpretazioni della Regione Toscana, della quale si capisce la volontà di non voler controllare,
né fare istruttorie sullo status aeroportuale.

Un’ulteriore prova di false comunicazioni circolate a vario livello è quella riguardante
l’impossibilità tecnica dell’interramento della parte finale della A/11. Impossibilità non sostenuta
neppure dal masterplan 2001/2010 ADF (allegato b), approvato in linea tecnica da ENAC e
autorizzato con Decreto di VIA che a pag.55 così recita:
<..un ulteriore incremento del carico pagante al decollo (da Rwy 23) potrebbe ottenersi con l’eliminazione degli ostacoli nuovi, rappresentati dai veicoli transitanti sull’Autostrada A/11-Firenze Mare, mediante interramento di quest’ultima. L’esecuzione di tale intervento (non facente parte di questo Piano) permetterebbe inoltre di rispettare, da una parte le limitazioni imposte dagli Artt.715 e 715 bis del Codice della Navigazione”; aggiunta nota, “nelle direzioni di atterraggio non possono essere costituiti ostacoli a distanza inferiore ai 300mt dal perimetro dell’aeroporto e da altra parte di poter installare in testata pista 05 un sentiero luminoso di avvicinamento, del tipo simple approach lighting system”. Circa il potenziamento della pista di volo sino a 1800mt. (a nord della testata 23), si ribadisce che tale intervento non è stato incluso nel presente Piano di Sviluppo per le motivazioni di cui al sopracitato Accordo di Programma del 1991. Pur tuttavia non va sottaciuto che l’eventuale allungamento della pista di 150 mt. oltre gli attuali 1650 mt., consentirebbe sia un apprezzabile incremento dei benefici connessi all’aumento del carico pagante (circa il 15% secondo le simulazioni della Bae) sia di poter accogliere sullo scalo aerei con più elevate caratteristiche prestazionali e bassissimo inquinamento acustico.>

Pertanto come è possibile affermare che quella prescrizione, insieme alle altre tutto’ora
pendenti, “non puo essere tecnicamente effettuata“, quando sia il Ministero, ENAC, ADF e la
stessa Regione (pure azionista di ADF), in qualità di soggetto partecipante alla procedura di
VIA, l’hanno approvata? C’è da pensare che sia stato fatto a loro insaputa?

Tutto ciò comunicato e dichiarato, ribadendo la nostra disponibilità a confronti tecnici in
qualsiasi sede, Le chiediamo una risposta ufficiale, come Presidente della Regione Toscana, in
merito alle presunte ragioni tecniche a fronte delle quali le precedenti prescrizioni di safety e
sanitario ambientale non dovrebbero essere oggi messe in atto. Con tali pretesti, non veritieri, il
Governo della Regione promuove la realizzazione del nuovo aeroporto, anche in presenza di
evidenti ed imprevedibili rischi idrogeologici, in un territorio a rischio esondazione, ampiamente
urbanizzato ed inquinato.

Associazione VAS Onlus, Italia Nostra Firenze, Fridays For Future Firenze, Presidio No Inceneritori No Aeroporto, Comitato Sorvolati Brozzi,Peretola,Quaracchi,Le Piagge, Alterpiana Firenze Prato Pistoia / Alterlab, Medicina Democratica Firenze, Comitato No Tunnel TAV Firenze, Orto Collettivo, Comitato Difendiamo la Nostra Salute Prato Sud, Coordinamento Comitati per la Salute della Piana PO-PT, Comitato Ambientale di Casale, Quaracchi, Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano, Comitato Mente Locale della Piana – Campi Bisenzio, Osservatorio Ambientale - Prato

martedì 7 novembre 2023

Dal blog di GRIG: In Italia il suolo viene sbranato.

 L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (I.S.P.R.A.) è, ancora una volta, estremamente chiaro: la situazione ambientale in Italia peggiora.

E la colpa è nostra. Non degli alieni. Lo vogliamo capire una buona volta e vogliamo porre rimedio?

Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)

dal sito web istituzionale dell’I.S.P.R.A., 25 ottobre 2023

In un anno consumati altri 77 kmq, 10% in più del 2021. Città troppo calde e impermeabili, sempre meno aree agricole e servizi eco sistemici.

Non solo cambiamenti climatici: a rendere il suolo cittadino ancora più caldo, soprattutto nei periodi estivi, contribuisce in gran parte anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021. Le città diventano sempre più calde: nei principali centri urbani italiani, la temperatura cresce all’aumentare della densità delle coperture artificiali, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46 °C nelle aree più sature e seguendo andamenti diversi a seconda delle caratteristiche del territorio circostante. In media, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4°C d’estate con massime di 6°C a Firenze e di oltre 8°C a Milano.

Ma il consumo di suolo incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, oltre 900 – in un solo anno – gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media, e provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole eliminando in 12 mesi altri 4.500 ettari, il 63% del consumo di suolo nazionale.

paesaggio agrario (foto Benthos)

Questi i costi nascosti ad oggi dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici ricalcolati in base ai nuovi dati: 9 miliardi di euro ogni anno a causa della perdita di suolo rilevata tra il 2006 e il 2022.

Il Rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023”, pubblicato dall’ISPRA con cadenza annuale dal 2014, per la sua decima edizione diventa un prodotto SNPA. Pubblica le nuove stime sul suolo consumato per tutti i comuni italiani, ottenute grazie alla nuova cartografia che aggiorna e rivede l’intera serie storica sulla base delle nuove immagini satellitari ad alta risoluzione. Ad accompagnare il Rapporto anche il primo Atlante del consumo di suolo che riunisce le nuove mappe dettagliate del fenomeno a livello nazionale e locale.

Il consumo di suolo continua a trasformare il territorio nazionale. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (7,25% al netto di fiumi e laghi). I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese: nella pianura Padana, nella parte lombarda e veneta e lungo la direttrice della via Emilia, tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese.

La perdita di suolo e di tutti i servizi ecosistemici che fornisce, compresa la capacità di assorbire l’acqua, non conosce battute d’arresto: il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove il 9,3% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%).

Considerando il consumo di suolo totale dell’ultimo anno, più del 35% (oltre 2.500 ettari) si trova poi in aree a pericolosità sismica alta o molta alta.

Infine, il 7,5% (quasi 530 ettari) è nelle aree a pericolosità da frana.

Tuscia, paesaggio agrario

Tra i comuni virtuosi spiccano, tra i comuni grandi con più di 50 mila abitanti, Ercolano in Campania (solo 0,2 ettari consumati in più nel 2022), tra i comuni medi, Montale in Toscana (0 ettari in più) e San Martino Siccomario in Lombardia tra i comuni con meno di 10.000 abitanti (0,2 ettari in meno).  Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze.

La logistica e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari. Negli ultimi sedici anni il fenomeno si è concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area), seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e il Centro (940 ettari; 4,7%).

Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. 948 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 385 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale. Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo.

Genova, 25 ottobre 2023

UFFICIO STAMPA ISPRA
Cristina Pacciani – Tel: 329 0054756
Alessandra Lasco – Tel: 320 4306684  

Report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023 (Report n. 37/2023)

Sintesi del Report (Report SNPA n. 38/2023)

Atlante nazionale del consumo di suolo. Edizione 2023

Dati principali a livello regionale, provinciale e comunale

Schede di dettaglio sui dati regionali

(foto Benthos, E.R., S.D., archivio GrIG)
Fonte GRIG https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2023/10/26/in-italia-il-suolo-viene-sbranato/ 

domenica 5 novembre 2023

VI RICORDATE DEL RISCHIO IDRAULICO SOLO DOPO CHE SUCCEDONO LE DISGRAZIE.

Ci riferiamo alle parole di Giani che commenta la situazione della Toscana di questi giorni sotto l'acqua. In praticolare per le situazioni più gravi a Campi ecc. Qui il video: https://www.tvl.it/it/notizie/maltempo-giani-logica-consumo-di-suolo-0-importante#read (in sintesi: "logica consumo di suolo 0 importante").

Dice anche "Che nessun sindaco mi venga a presentare piani urbanistici dove questa mattina ho visto l'acqua".

Bene, diciamo che le bombe d'acqua non si sa bene dove colpiscano, lo abbiamo già visto tante volte. L'acqua che ha visto in questi giorni su Campi e zone limitrofe, quindi, con i cambiamenti climatici in atto, che si ripetono anno dopo anno, stagione dopo stagione, potrà vederla, da ora in poi, anche da altre parti. 

Se è vero che consumo di suolo ZERO è più importante che mai.....allora noi in Valdisieve, ci chiediamo ma perchè volete fare a tutti i costi (tra l'altro siamo già oltre 38 MILIONI di euro, e senza finanziamento del PNRR), un BIODIGESTORE per rifiuti organici sulla SIEVE, dove prima c'era l'inceneritore?? 

Ma non ha già dato questo sito?? Sotto c'è anche una discarica di scorie e ceneri (in sicurezza). Avoglia ad alzar muri di contenimento......con catastrofi del genere, sarà comunque un bel problema. Poco distante c'è l'acquedotto di Pontassieve e un pozzo di Publiacqua per San Francesco. Bello immaginare i rifiuti organici e tutte le sostanze chimiche necessarie per la trasformazione del gas in biogas ecc. (oltre al BIOCHAR che sarà depositato su un piazzale soprastante la discarica, all'aperto, sotto una tettoia)....a spasso per il fiume! 

2017

E meno male appunto che c'è (ci sarebbe, perchè è pur sempre aggirabile anche questa) la legge regionale sul consumo di suolo ZERO: perchè per l'ennesima volta, a Selvapiana, si occuperà anche suolo agricolo/verde perchè l'impianto è bello grosso. 

E meno male che c'era anche la legge regionale sul rischio idraulico (nata dopo l'alluvione del 2012, la ex 66/2012- con Rossi, ma subito modificata), ma modificata più volte e convogliata in altre leggi..... a tal punto che alla fine, a forza di prescrivere che quasi tutto si può fare prescrivendo lavori di riomodellamento ecc. per diminuire o superare il rischio idraulico....è proprio come se non ci fosse!

Stentatoio

Nessuno vede, nessuno si rende conto del LUOGO, nessuno pensa al principio di precauzione, nessuno pensa all'aumento del traffico dai comuni del Mugello e Rignano e Figline/Incisa (serviti già da Alia e che hanno già dove conferire), e da STIA con mezzi anche di 18 metri che passeranno davanti alla scuola di Londa, Contea e Rufina! Nessuno pensa che l'organico fino a qualche mese fa si portava in Veneto e che ora si porta ad Arezzo (perchè è un rifiuto che può andare sul libero mercato). Nessuno si ricorda che a Montespertoli ce già un impianto per la Forsu (organico) da 160.000 t/anno. E che in Ato Toscana Centro ci sono già tanti altri impianti di questo tipo o di compostaggio che trattano la FORSU. Perchè un ulteriore impianto da 42.000 t/anno se ce ne sono già tanti? 


VI RICORDATE DEL RISCHIO IDRAULICO 
SOLO DOPO CHE SUCCEDONO LE DISGRAZIE.
BRAVI, APPLAUSI!

Osservazioni presentate in fase di Assoggettabilità alla VIA (che è stato deciso, con il parere negativo della Soprintendenza, che NON era necessaria.....ti pareva!): https://drive.google.com/file/d/1ONKanSf8IXvLO2hDST3oyyEh7z_Ze-vo/view?usp=sharing 

Osservazioni per la Conferenza dei Servizi per l'Autorizzaione Unica: https://drive.google.com/file/d/1X6eCSKYzzKP5oBgt-UkJfcciv_8jJ4PD/view?usp=sharing

INONDAZIONE DEL 2 NOVEMBRE - COMUNICATO STAMPA

Firenze, Prato, Campi Bisenzio, 4 novembre 2023

Qualcuno direbbe che è troppo semplice criticare oggi in una situazione di conclamata catastrofe, ma noi lo abbiamo detto da tempo, ovviamente inascoltati.

Evidentemente il 1966, di cui ricorre domani l’infausto ricordo, non ha insegnato nulla!
E’ vero che queste tempeste non sono assolutamente prevedibili per intensità e luogo di impatto, ma se si aiuta ad aumentare i rischi, facendo esattamente il contrario di quello che la logica, la precauzione e i piani di bacino prevedono, non possiamo poi lamentarci dei danni derivati.

Esistono leggi, promesse, pronunciamenti ufficiali sul consumo ZERO del suolo, evitando così ulteriori impermeabilizzazioni ed inquinamenti, ma poi chi amministra a partire dalla Giunta Regionale a quella Metropolitana di Firenze si comporta in maniera diametralmente opposta.

Valga l’esempio di Campi Bisenzio con la grande struttura di vendita in via Palagetta in un ambito agricolo di salvaguardia idraulica deliberata anni fa dal PD locale, di cui l’Assessore Monia Monni, era colonna portante e che ora pubblicamente piange .. la sua, … “la mia Campi”!
Assessore, oggi Regionale, che condivide in pieno il progetto del Nuovo Aeroporto che prevede una ulteriore impermeabilizzazione di suoli per oltre 140ha oltre ai 100ha esistenti, con ulteriori ed evidenti rischi idrogeologici proprio per “la sua Campi”!

C'è ben altro su cui dovrebbero concentrarsi Giani e la sua Giunta, investendo nella salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico su cui non si è fatto quasi nulla visto che vanno sott'acqua anche gli ospedali in Toscana, perché se è vero che questi eventi sono imprevedibili per la portata, è anche vero che “il principio di precauzione” prevedrebbe azioni diametralmente opposte a quelle effettuate dalla Giunta Regionale.

La tracimazione dell’Ombrone Pistoiese a Quarrata, dei torrenti Furba, Bardena, Stella, Bure,
Fermulla, oltre al Bisenzio esondando sia a Prato come a Campi Bisenzio sono il frutto della
mancata prevenzione e della “tolleranza” al continuo aumento dell’impermeabilizzazione dei
suoli.

La cosa più importante e allo stesso tempo pericolosa che ci è stata insegnata giovedì sera, è che i fiumi e torrenti NON hanno rotto, gli argini hanno tenuto e quindi hanno TRACIMATO!
Questo dovrebbe far pensare il Presidente GIANI che solo ora si è accorto del riscaldamento locale e globale con il conseguente Cambiamento Climatico, che i modelli probabilistici sui rischi idraulici/idrogeologici di 30 anni fa, non sono più adeguati alle situazioni attuali, ovvero alla violenza delle precipitazioni (Bombe d’Acqua).

Ciò impone una rivisitazione dei calcoli probabilistici, con l’ampliamento del “delta” per i T.R. (tempi di ritorno) decennali, trentennali e duecentennali Q(Tr200), con divagazione naturale dei fiumi e torrenti entro i propri alvei naturali, e limitrofi ambiti di rispetto, ovviamente con l’aggiunta di appropriate casse di espansione.

Se non bastano 3 ospedali allagati per capire tutto ciò, ci domandiamo di cosa altro necessita ancora la politica per non essere più subalterna alle lobby di interesse.
Quello che abbiamo visto nei giorni scorsi, con Campi Bisenzio e i Gigli allagati, con tutta la piana sotto l’acqua, specialmente sulla parte finale dell’ipotetica testata pista 11, con il previsto interramento di via dell’Osmannoro con un transito giornaliero di oltre 30.000 veicoli proprio in prossimità del Fosso Reale, che ovviamente risentirà delle due barriere cementificate (la Pista e la Duna Antirumore fronte Polo ed alta ben 12 metri) non potranno che essere il preludio a nuovi disastri.

LA POLITICA E’ AVVERTITA, NON POTRA’ PIU’ DIRE IO NON SAPEVO!

STOP CONSUMO SUOLO, STOP NUOVO AEROPORTO, SI’ ALLA TUTELA E

SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DEI FIUMI.

----------------

Associazione VAS Onlus, Italia Nostra Firenze, Comitato Difendiamo la Nostra Salute PratoSud

Coordinamento Comitati per la Salute della Piana PO-PT, Comitato no aeroporto di Prato e

Provincia, Comitato Ambientale di Casale, Circolo Legambiente “di là d’Arno” Lastra a Signa,

Comitato Sorvolati Brozzi, Peretola, Quaracchi, Comitato Oltre Carmignano Poggio a Caiano,

Comitato Mente Locale della Piana – Campi Bisenzio, La Piana contro le nocività – Presidio No

Inceneritori No Aeroporto, Alterpiana Firenze Prato Pistoia / Alterlab, Associazione No Tunnel

TAV Firenze, Associazione Valdisieve, Associazione Vivere in Valdisieve, Comitato Valdisieve,

Osservatorio Ambientale – Prato, Forum Toscano Movimenti per l’Acqua, ADiC Toscana Aps,

Comitato Acqua Bene Comune Valdarno, Associazione Acqua Bene Comune Pistoia e

Valdinievole Odv, Associazione Alleanza Beni comuni Pistoia Odv, Comitato Obiettivo Periferia

Pistoia, Comitato Trasparenza per Empoli, Comitato Acqua pubblica Arezzo, Confederazione

Cobas Pistoia; Atto Primo Salute Ambiente Cultura Odv,

pdf https://docdro.id/nN1ZKPk 


venerdì 13 ottobre 2023

SCARTI - DA RIFIUTO A RISORSA - DAL 7 OTTOBRE LA MOSTRA, IL 16 INCONTRO CON ROSSANO ERCOLINI

Il tema dell’ECONOMIA CIRCOLARE e dei RIFIUTI ZERO proposto dal 𝐋𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐢𝐩𝐚𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐑𝐢𝐮𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐋𝐨𝐧𝐝𝐚 agli 𝘼𝙢𝙞𝙘𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝘽𝙞𝙗𝙡𝙞𝙤𝙩𝙚𝙘𝙖 𝙙𝙞 𝙋𝙤𝙣𝙩𝙖𝙨𝙨𝙞𝙚𝙫𝙚 sarà occasione di un interessante approfondimento con l’allestimento di una mostra dal titolo: 𝕊𝕔𝔸ℝ𝕋𝕀 – 𝕕𝕒 𝕣𝕚𝕗𝕚𝕦𝕥𝕠 𝕒 𝕣𝕚𝕤𝕠𝕣𝕤𝕒 che si terrà dal 7 al 22 ottobre 2023 presso il Museo Geo di Pontassieve.

Saranno in mostra alcune opere di Roberto Cipollone CIRO e di Margherita Torri Semprini, due percorsi artistici che esplicitano scelte personali importanti orientate alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.
Le tre R di ridurre, riutilizzare e riciclare, oggi tanto necessarie, sono proposte nell’opera dei due creativi, come occasione di sperimentazione di percorsi artistici in cui la creatività trasforma lo scarto da rifiuto a risorsa.
In mostra anche alcuni scatti di Geo Bruschi dal titolo” paesaggi incontaminati e urbanizzati “per sensibilizzare il pubblico al tema del consumo di suolo.
L'inaugurazione della mostra è fissata per sabato 7 ottobre alle ore 17:00 e sarà visitabile fino al 22 ottobre. Ingresso libero, con orario 17-19 dal lunedì al venerdì e ore 16-19 il sabato e la domenica.
------
𝐈𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝟏𝟔 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞, 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝟏𝟕.𝟎𝟎, 𝐮𝐧 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐑𝐎𝐒𝐒𝐀𝐍𝐎 𝐄𝐑𝐂𝐎𝐋𝐈𝐍𝐈 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐑𝐢𝐟𝐢𝐮𝐭𝐢 𝐙𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐩𝐚𝐧𝐧𝐨𝐫𝐢, 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐯𝐢𝐧𝐜𝐢𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟏𝟑 𝐝𝐞𝐥 𝐆𝐨𝐥𝐝𝐦𝐚𝐧 𝐄𝐧𝐯𝐢𝐫𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐳𝐞, il Nobel alternativo per l’ambiente, che approfondirà i temi dell’ecologia l’ambiente e dell’economica circolare.

Documenti informativi e pubblicazioni sui temi in evidenza saranno disponibili a cura delle edizioni Treccani, della Libreria Fortuna e della Biblioteca Comunale. Si ringraziano i soci Coop della Valdisieve per il contributo all’iniziativa.


venerdì 15 settembre 2023

𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟑𝟎 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 + 𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟏 𝐎𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 ‘𝟐𝟑 : 𝗥𝗘-𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹, interamente dedicato alla conoscenza e alla promozione della riparazione e del riuso.

Zero Waste Italy è partner della iniziativa Europea denominata “Communities Go Circular” che ha l'obiettivo principale di coinvolgere le istituzioni ed i cittadini nella formazione utile a prevenire la produzione di rifiuti, sviluppare l’economia circolare e ridurre le emissioni di gas serra per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Stiamo ancora lavorando sul programma definitivo ma intanto 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐞𝐯𝐢 𝐥𝐚 𝐝𝐚𝐭𝐚
𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟑𝟎/𝟎𝟗/𝟐𝟑 Ore 15.00 – 19.00 c/o Centro di Ricerca Rifiuti Zero al Polo Tecnologico di Capannori
🎤 I Centri del Riuso si raccontano: La parola a chi ha avviato/lavora/conosce da vicino questa esperienza. Storie a confronto con ospiti provenienti da varie Regioni Italiane. (ndr. intorno alle 17 è previsto anche l'intervento del Laboratorio Riparazione e Riuso di Londa).
𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝟎𝟏/𝟏𝟎/𝟐𝟑 Ore 9.30 – 20.00 c/o Piazza del Mercato di Marlia (frazione di Capannori)
🛍️ Ore 9.30 – 20.00 Mercatino di artigianato a tema prevenzione/riuso/riparazione/riciclo
🎤 Ore 9.30 – 12.30 Conferenza: i Centri del Riuso, la parola ad amministratori e industriali
* ore 11.30: inaugurazione della webtv "Zero Waste TV"
🚲* ore 12.00: presentazione della petizione ”Basta rottamare! Ora una normativa chiara su riparazione e riuso è urgente” e lancio della “Pedalata su Roma” per consegnare le 30mila firme raccolte con questa petizione, celebrando la partenza degli attivisti che partiranno in ebike alla volta del Governo Romano.
🚲Ore 10,00 - 18.00 Ben 8 Laboratori per tutti i gusti
🍹🎵 Ore 18.30 – 20.00 Concerto musicale con la Gaudats Junk Band